mercoledì 27 gennaio 2021

2° Convegno Operativo del Progetto UNA ROSA COME BANDIERA

Nel corso di questo convegno che ebbe luogo a Palazzo Spinola, sede della Provincia di Genova, con la “Rosa-Bandiera”, intesa come contenitore di istanze di diversa natura, si riuscì nell’intento di inserire nel programma temi sociali di grande attualità, quali la mancanza di offerte di lavoro per giovani disabili e la patologia della famiglia, fonte di un malessere sociale che già da tempo pareva inarrestabile. 

Anziché usare la tecnica delle “grandi promesse” (sempre disattese) delle “straordinarie opportunità” derivanti da taluni “corsi di formazione”, proprie di un certo tipo di politica, in quell’occasione fu creato un collegamento diretto tra le titolari di un laboratorio della Valle Scrivia che aveva bisogno di rose per incrementare la sua produzione di sciroppo e la presidente dell’associazione X Fragile, che si occupava del destino di un certo numero di ragazzi dal fisico robusto e quindi in grado di lavorare, ma affetti da qualche deficit intellettivo. La circostanza che tale associazione disponesse di un appezzamento di terreno ideale per la coltivazione delle rose sembrava particolarmente favorevole. Naturalmente, anche un tale progetto, piccolo ma sicuramente interessante, per inverarsi avrebbe avuto bisogno di essere accompagnato con la necessaria determinazione in tutte le fasi del suo sviluppo da qualcuno in possesso non solo della capacità di "visione", ma anche messo in grado di possedere l'operatività necessaria.

Di grande significato rivestì anche la presenza del presidente e di alcuni rappresentanti dell’associazione Papà separati Liguria. E qui va ricordata che già da qualche anno, e precisamente dal 2010, Voltar Pagina si stava occupando della condizione dei padri vittime di separazioni fortemente conflittuali riuscendo a portare alla luce, attraverso la pubblicazione del libro


Il delirio e la speranza, alcune storie emblematiche di una realtà fino a quel momento poco o nulla conosciuta. In quel caso il tema del malessere sociale emergeva attraverso il racconto delle vite troppo difficili dei padri che avevano collaborato alla stesura del libro sopra citato, mentre l'opportunità della crescita economica attuabile attraverso la visibilità offerta dalla cultura, poteva derivare dal recupero della narrativa sociale, uno strumento letterario da tempo caduto in disuso che, qualora intelligentemente recuperato, poteva avere un significato di peso non trascurabile per una casa editrice in cerca di novità letterarie. Purtroppo la Collana Racconti Sociali, inaugurata con quella prima pubblicazione di successo, non ebbe seguito, almeno nella nostra regione, perché impallinata dalla così detta "sindrome genovese", ossia una un'irresistibile propensione autodistruttiva.
Di seguito: il dépliant con il programma del convegno ed alcune immagini dello stesso.


Simone Leoncini, presidente Municipio 1 Ge-Centro Est e Miriam Pastorino
Da sinistra: Mina Pesce, Massimiliano Salvo, Simone Leoncini, Miriam Pastorino

I partecipanti

I partecipanti

I partecipanti

Simone Leoncini

Mina Pesce, dirigente Comune di Genova (Progetti Europei)

Nerio Farinelli, presidente Municipio IX Genova-Levante

Germano Gadina, presidente Coldiretti

Sergio Rossi, esperto del territorio 

Giampiero Ielli, presidente Circolo Pinetti


Sofia De Natale, presidente X Fragile

Mauro Lami, presidente Papà Separati Liguria