Nel corso di questo convegno che ebbe luogo a Palazzo
Spinola, sede della Provincia di Genova, con la “Rosa-Bandiera”, intesa come contenitore
di istanze di diversa natura, si riuscì nell’intento di inserire nel programma temi
sociali di grande attualità, quali la mancanza di offerte di lavoro per giovani
disabili e la patologia della famiglia, fonte di un malessere sociale che già da tempo pareva inarrestabile.
Anziché usare la tecnica delle “grandi promesse” (sempre
disattese) delle “straordinarie opportunità” derivanti da taluni “corsi di
formazione”, proprie di un certo tipo di politica, in quell’occasione fu creato
un collegamento diretto tra le titolari di un laboratorio della Valle Scrivia che
aveva bisogno di rose per incrementare la sua produzione di sciroppo e la
presidente dell’associazione X Fragile, che si occupava del destino di un certo
numero di ragazzi dal fisico robusto e quindi in grado di lavorare, ma affetti da qualche
deficit intellettivo. La circostanza che tale associazione disponesse di un
appezzamento di terreno ideale per la coltivazione delle rose sembrava
particolarmente favorevole. Naturalmente, anche un tale progetto, piccolo ma
sicuramente interessante, per inverarsi avrebbe avuto bisogno di essere accompagnato
con la necessaria determinazione in tutte le fasi del suo sviluppo da qualcuno in possesso non solo della capacità di "visione", ma anche messo in grado di possedere l'operatività necessaria.
Di grande significato rivestì anche la presenza del
presidente e di alcuni rappresentanti dell’associazione Papà separati Liguria. E qui va ricordata che già da qualche anno,
e precisamente dal 2010, Voltar Pagina si stava occupando della condizione dei
padri vittime di separazioni fortemente conflittuali riuscendo a portare alla
luce, attraverso la pubblicazione del libro
Il delirio e la speranza, alcune storie emblematiche di una realtà fino a quel momento poco o nulla conosciuta. In quel caso il tema del malessere sociale emergeva attraverso il racconto delle vite troppo difficili dei padri che avevano collaborato alla stesura del libro sopra citato, mentre l'opportunità della crescita economica attuabile attraverso la visibilità offerta dalla cultura, poteva derivare dal recupero della narrativa sociale, uno strumento letterario da tempo caduto in disuso che, qualora intelligentemente recuperato, poteva avere un significato di peso non trascurabile per una casa editrice in cerca di novità letterarie. Purtroppo la Collana Racconti Sociali, inaugurata con quella prima pubblicazione di successo, non ebbe seguito, almeno nella nostra regione, perché impallinata dalla così detta "sindrome genovese", ossia una un'irresistibile propensione autodistruttiva.Di seguito: il dépliant con il programma del convegno ed alcune immagini dello stesso.
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Simone Leoncini, presidente Municipio 1 Ge-Centro Est e Miriam Pastorino |
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Da sinistra: Mina Pesce, Massimiliano Salvo, Simone Leoncini, Miriam Pastorino |
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I partecipanti |
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I partecipanti |
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I partecipanti |
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Simone Leoncini |
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Mina Pesce, dirigente Comune di Genova (Progetti Europei) |
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Nerio Farinelli, presidente Municipio IX Genova-Levante |
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Germano Gadina, presidente Coldiretti |
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Sergio Rossi, esperto del territorio |
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Giampiero Ielli, presidente Circolo Pinetti |
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Sofia De Natale, presidente X Fragile |
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Mauro Lami, presidente Papà Separati Liguria |